Dato che non si vive di solo Madonna e Lady Gaga, ho sentito l’esigenza di ridimensionare la mia cultura (musicale) pop e riscoprire la mia antica passione per la classica.
E così ieri sera sono stato al concerto d’apertura della 69° stagione sinfonica dei Pomeriggi Musicali che, come ogni anno, si tiene al Teatro Dal Verme di Milano. La pagina fan dei Pomeriggi Musicali (che trovate qui: https://www.facebook.com/pages/I-Pomeriggi-Musicali/143913315635120?fref=ts) aveva messo in palio 50 inviti … e io ne ho approfittato!
Sul podio il direttore Giordano Bellicampi che ha magistralmente diretto la premiata Orchestra I Pomeriggi Musicali la quale, fino a maggio 2014, accompagnerà anche quest’anno tutti gli appassionati di musica sinfonica. Per una stagione che si preannuncia sì, nel solco della tradizione, ma anche proiettata verso l’innovazione e la ricerca, come dimostra già la scelta iconografica sul programma di sala, dove una raffigurazione stilizzata della sonda Curiosity osserva la Terra da un cratere di Marte. Cartellone, quello che si è inaugurato ieri, che sarà l’ultimo a portare la firma dell’attuale direttore artistico Massimo Collarini che verrà sostituito, a partire dalla stagione 2014-15, da Maurizio Salerno.
In scaletta la Sinfonia n. 29 di Mozart, il Concerto per violoncello e orchestra di Schumann e in chiusura la potente Sinfonia n. 7 di Beethoven, con le quali il direttore italiano di nascita danese, già attivo sia nel mondo della sinfonica sia del teatro operistico come direttore della Danish National Opera di Aarhus e della Copenaghen Philarmonic Orchestra, ha strappato diversi minuti di applausi al pubblico milanese (Bellicampi sarà di nuovo al Dal Verme il 27 febbraio e il 22 maggio 2014, oltre alla replica del concerto di ieri sera che verrà eseguita domani, sabato 26 ottobre; per il programma completo clicca qui: http://ipomeriggi.it/events.php).
Oltre all’Orchestra I Pomeriggi, protagonista del Concerto di Schumann il violoncellista tedesco Julian Steckel che, in un ottimo italiano, ha annunciato, dopo la fine del pezzo, un gradito fuoriprogramma: una marcetta di Prokofiev, con il quale ha divertito il pubblico del Dal Verme.
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